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Iniziativa

Paesaggi di Confine. Modelli di narrazione partecipata

Referente attività: Baldriga Irene

Area di intervento: CITTA' E TERRITORIO

Durata dell’iniziativa: da 2022 a 2024

Luoghi di svolgimento: Dipartimento SARAS, Museo Laboratorio di Arte Contemporanea - Museo MAXXI, Parco Archeologico del Colosseo, Scuole, Associazioni del Terzo Settore, Galleria Nazionale d'Arte Moderna, Fiera Didacta Italia, Museo di Roma, Archivio di Maccarese

Eventuale riferimento ad attività con/per/di: migranti, parità di genere, produzione di beni artistico-culturali, scuole

Il progetto intende mettere a punto e sperimentare un modello replicabile di collaborazione tra Università, Terzo Settore e Luoghi della Cultura volto a promuovere forme di dialogo e di confronto tra le (e nelle) diversità, prendendo spunto dal valore storico, estetico e ambientale del patrimonio culturale, nonché dal sentimento di appartenenza che vi si ispira. Il tema del paesaggio di confine, che viene proposto sulla scorta di esperienze di studio e di collaborazione già esplorate sul territorio ma mai considerate come possibile “strategia per la sostenibilità”, si offre quale contesto ideale per valorizzare identità, letture, interpretazioni che restano per lo più sommerse o incomprese all’interno degli stessi ambienti di vita. La centralità che il patrimonio assume nel progetto rappresenta il fattore di incontro e lo stimolo di “cura” dei luoghi, capace di generare comportamenti virtuosi e vantaggio sociale, in una prospettiva inclusiva e democratica. Nella cornice di riferimento e dei piani d’azione della Convenzione di Faro e dell’Agenda 2030, il progetto perseguirà l’idea delle “comunità patrimoniali”, intese come aggregazioni di persone che si riconoscono – nella diversità – attorno ad un principio di eredità comune, di cui si condivida la rilevanza, l’urgenza di tutela e il desiderio di trasmissione alle generazioni future. La platea ampia e diversificata cui il progetto si rivolge comprende il pubblico delle scuole, dei residenti, dei contesti associativi e delle comunità religiose. Leva prevalente delle iniziative proposte (elaborazione di strategie didattiche, kit di lavoro per docenti sull’educazione alla cittadinanza, organizzazione di dibattiti pubblici, eventi espositivi, proiezioni, percorsi di visita, Scuole di storia orale) sarà la narrazione, che ci si propone di promuovere e documentare, archiviandone di risultati in una forma multimediale (scritta, audiovisiva, fotografica), di piena accessibilità e comprensione. Di seguito il link del progetto: www.paesaggidiconfine.it

Studenti (250), Docenti (30), Dottorandi (5), Musei, Corsi di Laurea (5), Corso di Specializzazione in Beni Storico Artistici Cittadini, Scuole (10), Docenti delle Scuole (ca. 200), Associazioni Terzo Settore (9), Musei (4)

Il progetto è stato proposto principalmente con lo scopo di favorire una riflessione trasversale e allargata sul tema dell’alterità e del confine culturale, adottando come terreno di confronto il patrimonio culturale. Questa proposta nasce dalla consapevolezza che proprio il patrimonio, quale spazio di affermazione e riconoscimento delle identità, possa agevolare il dialogo “nelle diversità”. Le iniziative intraprese, seppure circoscritte, hanno innanzitutto confermato e sperimentato nuovi linguaggi e nuovi approcci di analisi al problema della diversità culturale, ma soprattutto hanno ispirato delle pratiche di coinvolgimento e di progettazione che potranno guidare, all’interno delle scuole, nei musei e in alcuni ambiti del terzo settore, proposte didattiche orientate a sviluppare la “pedagogia del confine”. Attraverso i corsi di formazione rivolti a docenti delle scuole e a operatori del terzo settore, con l'azione operata attraverso i mass media (compresi passaggi sui canali televisivi nazionali) e grazie alle numerose e variegate iniziative pubbliche intraprese, il progetto si è proposto di diffondere una nuova e più matura cultura del dialogo, ma anche un esercizio di cittadinanza capace di valorizzare i patrimonio culturali e le identità, prestando ascolto e imparando a riconoscere la pluralità che ci circonda.

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