
Nel continuo impegno volto a promuovere il dialogo e il confronto tra popoli e culture, quali strumenti di pace e di cooperazione, Sapienza Università di Roma ha ospitato, venerdì 10 maggio, alle ore 20.00, presso il Nuovo Teatro Ateneo la messa in scena dell'opera Nakba: I nostri occhi sono i nostri nomi, XX calligrammi per la Palestina, di Enrico Frattaroli, tratta dal romanzo autobiografico Testimone oculare - il libro del figlio di Muhammad Al-Qaysi
Il regista Enrico Frattaroli riprende il testo di Al-Qaysi e lo dispone secondo XX calligrammi per la Palestina, ossia venti momenti che scansionano l'intenso racconto poetico di Franco Mazzi, seduto alla sua scrivania, mentre sullo schermo alle sue spalle la suggestiva proiezione calligrafica in lingua araba ad opera di Amjed Rifai si interseca con numerose immagini che richiamano la tragica vicenda palestinese. La vibrante lettura dell'interprete si incrocia con le note, ora dolci ora incalzanti, delle musiche palestinesi del Trio Joubran, con il flauto di Mohamed Al-Zamel, con il canto mawwal e la dizione in lingua araba di Samia Qazmuz Bakri e con il canto del soprano Patrizia Polia e del basso Federico Benett. Nella pièce teatrale il testimone-bambino intraprende un viaggio sullo sfondo degli eventi storici che hanno sconvolto la Palestina a partire dalla fine degli anni Quaranta: l'esodo del 1948, le peregrinazioni con la speranza di un ritorno, l'esilio definitivo, la triste realtà dei profughi.